Carissime,

è arrivato il momento di metterci di fronte alle opere che custodiamo per guardarle con occhi di Donna e operare di conseguenza con l’Autorità Femminile che ci compete.

Fatti e coincidenze ci chiedono questo spostamento di senso.

Primo fra tutti l’inaudita barbarie che colpisce i corpi delle donne e ci segnala la perdita di sacralità del Corpo Femminile.

Corpo Femminile che la Civiltà della Dea contemplava nelle forme a noi note per celebrarne la potenza divina creatrice.

E’ quella potenza che possiamo risvegliare nelle nostre Comunità per impedire la caduta di civiltà che sta sotto i nostri occhi, facendo un semplice spostamento di senso da Custodi di opere ad Autrici di Civiltà.

Il secondo fatto che ci chiede di spostarci è la ricorrenza nel nuovo anno dei 20 anni dalla morte di Marja Gimbutas, ricorrenza che verrà celebrata a Roma con un convegno internazionale che mette in rete i punti caldi della Ricerca che opera alla sua luce.

Lei si è trovata a guardare la lingua dei segni come fosse la lingua di una creatura appena nata a cui dar voce ed, esercitando l’Autorità Femminile che le competeva, l’ha tradotta nella Lingua della Dea e l’ha messa a disposizione dell’Umanità.

Il terzo fatto, del tutto singolare, è che il patrimonio preistorico si trova affidato a mani di donne, le nostre, non solo in Puglia.

Il quarto è che stiamo per giungere all’8 marzo, data in cui ovunque si celebra la donna banalizzandone il senso, con un incremento di miseria simbolica.

E’ proprio a partire dall’ultima di queste coincidenze che possiamo metterci all’Opera con tutta l’Autorità che ci compete aprendo musei e siti alla visione di donne e uomini per accedere al mondo della Dea e alla contemplazione della sacralità del Corpo Femminile.

Questo ingresso può essere accompagnato dalla visione di un video facilmente reperibile (the signs aut of the time) che parla della Lingua della Dea e fa parlare esperte di tutto il mondo.

Ci viene incontro anche la competenza simbolica di un Centro Ricerca Donna che opera attualmente per aprire una pista di Ricerca sulle radici del sacro e mette a disposizione reti e competenze che possono fare della nostra impresa una impresa corale.

Lo spirito con cui metterci all’Opera è quello della costruzione di una rete di senso che ci metta in connessione fra noi e con i punti caldi della Ricerca per consentire alla voce della Dea di parlare al cuore di donne e uomini ovunque operiamo.

Al cuore delle donne per risvegliarne le potenza divina e il senso di sacralità del Corpo Femminile.

Al cuore degli uomini per stare alla numinosità di questa potenza con lo spirito dei loro antenati.

La civiltà neolitica che segna i nostri luoghi ci fa polo irradiante dello spirito della Dea che ha nutrito l’Umanità per oltre 40.000 anni e che può nutrirla ancora se ne aiutiamo il Risveglio.